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Eppure, Sun-Tzu, il più grande stratega militare e, con una lettura evolutiva, aziendale di tutti i tempi già 2.500 anni fa aveva scolpito nella pietra le parole che sono il fondamento della professionalità e della responsabilità individuale: «In guerra il generale riceve il comando dal sovrano… Ma (una volta ricevuto l'incarico) ci sono strade che non devono essere seguite, città che non devono essere assediate, posizioni che non devono essere attaccate, ordini del sovrano che non devono essere seguiti… Se il generale è sicuro che il combattimento si tramuterà in vittoria, allora deve dare battaglia, anche se il sovrano la vieta; se il generale pensa che il combattimento non porterà alla vittoria allora non deve combattere anche contro l'ordine del sovrano».
Se io faccio una critica al management italiano attuale non faccio quella trasmessa dalla favola ma piuttosto quella di essere troppo obbediente, quasi servile alla volontà della proprietà, diluendo così il proprio ruolo, la propria professionalità, la propria responsabilità.
Per questo Fondazione Istud si appresta a lanciare il Premio Sun-Tzu nell'ambito del quale non verrà premiato il manager più «bravo» o di maggior «successo» o di maggior «visibilità» ma il manager che, con la sua opera, abbia dato prova di autonomia, coerenza, professionalità e responsabilità, onorando così la sua professione e il ruolo della stessa nella società.